Altro film, altra mini recensione dovuta a fattori di ritardo. Temo sia un mio problema cronico...
Anni '70: Richard Nixon è il primo presidente a dimettersi nella storia degli Stati Uniti. Dopo lo scandalo Watergate le cose stavano prendendo una piega orribile e lui ha pensato bene di ritirarsi senza scuse, spiegazioni o un processo. Un evento che colpisce tutto il mondo ma soprattutto uno showman inglese trapiantato in Australia, David Frost. Frost decide di scommettere il suo futuro su un intervista con Nixon e viceversa il Presidente spera che un conduttore di talk show possa essere usato per migliorare la sua immagine. Tutti e due con entourage alle spalle, si preparano per una sfida che avrà un solo vincitore...
Lo dico subito: mi è piaciuto come film. Visto che parte da una piece teatrale, il lavoro di Ron Howard è stato più facile. Eppure il regista di cose come Cinderella Man o A Beuatiful Mind ha fatto un buon lavoro avendo anche i protagonisti teatrali originali. Mi è piaciuto come le interviste tra Frost e Nixon sembravano match di boxe con allenatori che danno consigli sui colpi da dare, tattiche... Un match che vedeva il simpatico Frost molto debole di fronte ad un vecchio leone come Dick "il bugiardo".
Adesso, dopo il film, sarei curioso di vedere le interviste originali.
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