Se nn provi nn lo sai

Molti dicono che internet ha cambiato le nostre vite. Sono bravi tutti a dirlo e anche a dimostrarlo. Di recente ho scoperto una nuova spettacolare funzione. Qualcuno quando leggerà la fine di questo post penserà che ho scoperto l'acqua calda… ma io adoro rispolverare le ovvietà, fornisce sicurezze!
Tutto è cominciato ieri quando mi sono iscritto a Twitter.

Sì, l'ho fatto! Va bene???

Da quando scrivo lì mi sento come quando ho iniziato il blog: un fiume di idee che esce dalla diga e scorre con violenza liberatoria. Con twitter è quasi uguale: scrivi ciò che pensi in 140 caratteri e lo piazzi online. Pochi vero? Eppure bastano per quei pensieri brevi e fulminei che passano nella testa, per le intuizioni, le lamentele o le invettive. Certo, in un blog puoi svilupparle, elaborarle e renderle presentabili. Ma ci sono cose e momenti che sono troppo piccoli, semplici e stupidi per dargli spazio in un blog. Sono più cose da diario delle superiori: dove tu (o gli amici) scrivevi pensieri scemi che ti scorrevano in testa. …cosa che nn ho mai fatto, a onor del vero… secchione? No, ordinato.
Ma torniamo al punto: internet è tutto quello di cui un essere umano, dal teenager emo all'anziano, ha bisogno. È un diario, un foglio sparso, un telefono ma anche uno psicologo (pessimo), un tribunale (sommario), un amico (ma di quelli scemi, nn come Fonzie) e un paraninfo (assai scadente a mio parere). È anche un cinema porno. Cosa che ricordano sempre tutti…
Principalmente è una valvola di sfogo. Ad alcuni questo da notorietà. Ad altri basta aver buttato fuori quello che pensavano, anche se nessuno li ascolta.
Questo è internet: 21st century shoutbox, lo speaker's corner di Hyde Park in versione digitale.

Stupido terzo millenio…

P.S.: il titolo deriva dall'essermi iscritto a twitter che ho sempre denigrato. Dopo 2 giorni già mi piace di più…