mercoledì, aprile 29, 2009

Scavando nell'io...

 

Io avevo un piano.

O mi piaceva farlo credere.

Mi piaceva l'idea che la gente potesse credere che avevo un piano: l'inlusione che sapevo quello che facevo, che sapevo come e quando farlo. In fondo più che un piano era un'abbozzo, uno schema iniziale. Adoravo farmi grande con il mio "progetto", vedere le loro facce in ammirazione, le espressioni che dicevano "Wow! Tu sì che sai come funziona il gioco!". Estremamente appagante.

Ma come per ogni bravo illusionista era solo una facciata. Avevo una brutta copia del piano ma ero sempre costretto ad andare a braccio, improvvisare (cosa che nn rientra nelle mie specialità). Come ogni bravo artista nn ero mai contento del risultato, specie se nato dal caso... Valutavo tutte le opzioni possibili, le variabili, gli scenari ipotetici di azione. Tutto questo per poi trovarmi a non sapere cosa succedesse, chi fosse coinvolto e come potevo agire. Un inferno, un vero e prorpio inferno! E peggiorava se intorno c'era qualcuno che mi conosceva e che scopriva il trucco del piano con conseguente perdita di fiducia, brutta figura... Così diceva la mia mente. Visto? Pianificavo persino la sconfitta, l'unica che solitamente si avvicinava alla realtà. Ma nemmeno troppo.

Alla fine mi resi conto di una falla in ogni mia pianificazione. Tutti i progetti prevedevano un miracolo, un evento straordinario ed incredibile che portasse a mio vantaggio la partita rendendomi un eroe, un campione, un vincente. Quello che serviva veramente era credere in quello che facevo, mettere quella percentuale di fiducia che sostituivo con l'intervento fortuito.

Che dici? Sono in contraddizione con me stesso? E ci arrivi solo ORA?! Beh è questo che mi rende orribilmente umano, tenendomi lontano dalla mia idea di perfezione che cerco di raggiungere da anni. Lo so, la perfezione è solo di Dio e nn intendo togliergli il primato ma mi piacerebbe avvicinarmi ad un concetto di umanità più piacevole. Un'umanità dove c'è rispetto delle donne, il romanticismo è al primo posto seguito dal sesso, la privacy è un diritto e un dovere, il rispetto davanti ad ogni cosa e verso tutti. Peccato che meravigliose incognite come l'egoismo, la rabbia, la tristezza e la follia rendano questo traguardo irrealizzabile...

Quindi, alla fine della fiera, io HO un piano.

Ma è inapplicabile.

Dannazione...

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